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Audax e la tecnologia. Approccio aperto, pragmatico e laico

Giorgio Carzedda, Dipartimento Recupero Crediti, spiega qual è l’atteggiamento di Audax Renewables verso la tecnologia in un’intervista per WoW Tech, il podcast di Timenet dedicato ad ICT e Digital.

[Ascolta la puntata su Spotify]

 D. Ciao Giorgio, raccontaci di Audax Renewables e del suo approccio al business e al mercato…

 R. Lavoro in Audax Renewables Italia, una società che – come dice il nome stesso – fornisce energia 100% rinnovabile al mercato italiano. Siamo nati nel 2014, ma la nostra storia è legata a quella di un Gruppo energetico spagnolo – Audax Renovables – che si occupa non solo di vendere ma anche di produrre elettricità da fotovoltaico ed eolico.

Vi do qualche numero per conoscere meglio la nostra realtà: siamo presenti in 9 Paesi, forniamo luce e gas a oltre 400mila clienti – per la maggior parte PMI e industria – per un fatturato che nel 2022 ha oltrepassato i 2 miliardi di euro. Dal lato generazione rinnovabile, la nostra pipeline è di oltre 2.500 MW.

La storia del Gruppo Audax è quella di una società che ha ottenuto importanti risultati in un lasso di tempo piuttosto breve e in un mercato – quello energetico – sostanzialmente immobile, nel quale è difficile entrare e ritagliarsi uno spazio significativo, considerando la presenza di operatori che godono di decennali rendite di posizione.

A mio avviso Audax ci è riuscita attraverso una combinazione di elementi. Innanzitutto, un atteggiamento imprenditoriale pragmatico e agile in grado di saper cogliere le opportunità senza indugi, nel momento in cui si presentavano. Poi grazie alla lungimiranza di aver puntato sullo sviluppo di fonti pulite e rinnovabili e offerto ai clienti soluzioni di fornitura innovative e differenti da quelle della concorrenza. Infine, un atteggiamento che definirei “resiliente” ci ha permesso di affrontare eventi o periodi critici grazie a un approccio flessibile e di adattamento dinamico, così da ritrovare un equilibrio in tempi contenuti e proseguire con i nostri piani senza eccessivi stravolgimenti. Lo abbiamo imparato a fare in questi anni piuttosto complicati: pandemia di Covid-19, successiva crisi economica e conseguenze sul mercato energetico dell’aggressione russa in Ucraina.

 

D. Bene, abbiamo capito che un’azienda come Audax Renewables negli ultimi anni si è molto evoluta… Ma che rapporto ha l’azienda con la tecnologia?

 

R. Un rapporto “laico”, aperto, curioso e pragmatico. Siamo consci che senza di essa sarebbe difficile, crescere, generare profitto, guardare avanti. La tecnologia, d’altra parte, “informa” ogni aspetto dell’azienda e della sua attività. Vi è, in primo luogo, quella che governa la produzione di energia fotovoltaica ed eolica (dai pannelli solari alle pale eoliche, con tutto quello che vi sta dietro). Una tecnologia che ha richiesto grandi investimenti di tempo, uomini e risorse economiche in Ricerca & Sviluppo e che oggi sappiamo essere sempre più performante ed efficiente, anche nei costi.

Vi è, poi, quella capillare propria della digitalizzazione che ha rivoluzionato i processi aziendali – snellendoli, automatizzandoli, integrandoli l’uno con l’altro – e che ha permesso di aumentare la produttività, ridurre l’errore, pianificare meglio le scelte.

Utilissima per il normale svolgersi dell’attività corrente all’interno dell’azienda, essa ha letteralmente trasformato il customer care, con una serie di iniziative impensabili solo qualche anno fa e attraverso le quali seguire e supportare la nostra clientela in maniera sempre più stretta.

I mattoni di questa trasformazione sono sia i vari e più avanzati software gestionali presenti sul mercato sia programmi informatici costruiti ad hoc per venire incontro alle nostre esigenze.

Lato cliente non possiamo non citare l’applicazione mobile – con tutti i servizi che racchiude, a partire dalla gestione personale del proprio contratto – e tutta la gamma dei servizi di assistenza a distanza, reali e virtuali, di messaggistica istantanea e di pagamento (fino a PagoPA).

 

D. Come vi immaginate il futuro delle TLC in azienda?

 

R. Non possiamo che credere in una sempre maggiore integrazione delle TLC nei processi. Per esempio, considerando solo l’ambito del recupero crediti nel quale mi muovo quotidianamente, l’apporto della tecnologia è stato fondamentale per giungere a un miglioramento tanto misurabile quanto duraturo nel tempo.

Inoltre, stiamo attendendo – verosimilmente per l’inizio di aprile – il rilascio di un software dedicato, costruito non solo per velocizzare i processi (come reminder, solleciti, sospensione), ma anche per renderli più accurati e precisi. Caratteristiche, quest’ultime indispensabili in un ambito “delicato” come quello del recupero crediti.

 

D. Hai un avvenimento “di colore” da raccontare..? Cosa hai trovato e come la quotidianità e i processi sono cambiati da quando sei dentro l’azienda?

 

R. Fammici pensare… Eravamo agli albori e da pionieri bisognava prima mettere una “bandierina” per segnare i confini del proprio territorio e poi preoccuparsi di dargli una forma compiuta. In quella fase iniziale, ricordo qualche viaggio presso l’ufficio postale vicino alla nostra sede torinese carico di buste cartacee contenenti le “messe in mora” stampate una ad una e imbustate…

Un periodo eroico, ma per fortuna breve, prima che la tecnologia ci venisse in soccorso, liberando tempo prezioso! 

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